Bach: il Clavicembalo Ben Temperato
Anno di composizione: 1722-1741
L’esperienza del temperamento originario
La traduzione italiana “Clavicembalo Ben Temperato” non è corretta: “Clavier”, con la C significa “Tastiera”, non “Clavicembalo”. In effetti molti dei 48 preludi e fughe che compongono l’opera sono più adatti all’organo che al clavicembalo. Il pianoforte è quindi un validissimo strumento per l’esecuzione, specie per la capacità di modificare il timbro in base alla necessità e quindi di offrire maggiore espressività alla musica.
La dicitura “Ben Temperato” si riferisce in realtà non al “Temperamento Equabile”, già noto ai tempi di Bach e oggi comunemente in uso, ma ad una accordatura che permettesse di eseguire brani in tutte le tonalità senza dover riaccordare lo strumento a tastiera. Il titolo dell’opera è “La Tastiera Ben Temperata”, non “La Tastiera Equalmente Temperata”.
Una lettura in chiave retorica
Grazie alle scoperte effettuate da Stefano Greco sul linguaggio di Bach, è possibile leggere in chiave retorica ogni composizione, attraverso dei mezzi espressivi utilizzati da Bach (ritmici e armonici) e svelati nel libro di Greco. Tale lettura consente una interpretazione e una decodificazione più consapevoli e fruibili della musica di Bach.
Per questo concerto, Stefano Greco si avvale della collaborazione del grande tecnico accordatore Giovanni Bettin, grazie a cui può eseguire la Tastiera Ben Temperata con il temperamento scoperto da Mark Lindley, grande musicologo americano. Si tratta di un’accordatura simile a quella equabile (non tutti potrebbero notare le differenze), ma probabilmente molto simile a quella considerata da Bach in quell’epoca.
Programma
• J.S. Bach: Clavicembalo Ben Temperato, Libro I
Durata: 90 minuti + spiegazione.
• J.S. Bach: Clavicembalo Ben Temperato, Libro II
Durata: 90 minuti + spiegazione.